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Improvvisazione teatrale, Teatro

Improvvisazione teatrale – I generi

 

Durante il percorso della SNIT (Scuola Nazionale di Improvvisazione Teatrale), arrivati al terzo anno si studiano i generi.

Ho raccolto qui un riassunto dei quattro generi studiati durante il mio terzo anno.

Shakespeare

  • Posizione a semicerchio introduzione storia in rime ABBA ABBA CD CD CD (non necessario per Imprò)
  • Monologo con le 4 stagioni/emozioni : Rabbia, Gioia, Melanconia, Flemma
  • Le 4 emozioni possono anche essere usate in un dialogo a 2
  • Tribuno: due opposte fazioni si fronteggiano , il tribuno porta tutti da una sola parte
  • Similitudini e Metafore (La tua presenza è come un giogo sul mio collo / la mia testa è piena di chiodi)
  • Uso delle rime
  • Metateatro: Regista che istruisce attori di una compagnia per mettere in scena uno spettacolo che svelerà un misfatto (Amleto)
  • Mega morte, alla cui termine rimane il giovane che fa il monologo di chiusura prospettando un cambiamento e un nuovo futuro

Fantascienza

 

  • Un futuro prossimo
  • Tecnologie rappresentabili
  • Una scena in un luogo, l’altra “all’ altro capo del mondo”, incontro problema risoluzione
  • Monologhi “etici”, Tipo di società
  • Trucchi scenici: androidi e robot che si spengono al tocco, display touch e altri oggetti tecnologici, telefonate olografiche
  • Uso dei flashback (volendo anche forward)

Ionesco

  • Installazione della scena, entra la DIDASCALIA, descrizione dell’ambiente e dei personaggi, titolo dell’opera
  • Discorsi privi di logica e in contraddizione fra loro
  • Incomunicabilità e tormentoni
  • Risate su battute senza senso (circolo del golf)
  • Una persona autorevole (Medico, Avvocato, Prete) porta una notizia inconfutabile, come ad esempio “uno dei personaggi dovrà morire” (ma non necessariamente e sempre questo, può essere anche una morte metaforica)
  • Rifiuto del personaggio all’annuncio à realizza che è vero à Rabbia à Accettazione
  • Scherno cinismo e ineluttabilità del fatto da parte degli altri personaggi
  • Moltiplicazione degli oggetti
  • L’evento annunciato accade à Conclusione con la reazione e la proiezione in avanti nel tempo (anche breve) degli altri personaggi

NOTA: La didascalia può entrare in ogni momento a sottolineare quello che accade o a portare nuovi elementi, chi lo fa può interpretare anche altri personaggi (caratterizzandoli per differenziarli)

Horror

  • Inizio in situazione di normalità, va tutto bene
  • Finché si è “fuori” dall’horror, si può anche fare battute, nel momento in cui si entra nell’horror la scena va tenuta
  • Bus Effect: Si fa crescere la tensione che poi viene smorzata e ritorno alla normalità. Es: “lo senti anche tu questo freddo? Che Diavolo sta succedendo!! Oh mio Dio!!” .. Ah no niente avevo acceso l’aria condizionata
  • Il mostro non si vede oppure deve essere rappresentabile, tipo: presenze di fantasmi silenziosi, cambio di personaggi (tipo schizofrenia), il male che passa da persona a persona cambiando voci e corpi..
  • Si entra nell’horror, scontro e risoluzione
  • La fine è sempre aperta , se si è vinto il male questo ricompare sotto altra forma o ripetendo il loop. Es: la casa infestata che si nutre di inquilini, l’inquilino muore e si termina con un nuovo inquilino che occupa la casa, oppure una persona posseduta , viene esorcizzato e sul finale un altro personaggio muta voce e corpo…buio!

NOTE:

  • Se ci si riesce si porta un tema di attualità (Romero zombie, metafora della società e dei centri commerciali), questo può ispirare un monologo..
  • Si può anche morire subito e tornare sotto forma di spirito
  • Reagire subito prendendo decisioni, il mostro c’è o non c’è , lo vedo o non lo vedo, reazioni reali

IN GENERALE PER L’IMPRÓ

Far accadere le cose subito, non è una long form, abbiamo 6 / 8 minuti in tutto, breve installazioni e poi le cose devono accadere, ricordiamoci di fare cose (parlando d’altro) e vivere l’ambiente, non sedersi subito